Attratto anche dalle nobiliari proprietà in vendita nel fiorente settore enologico con Nerello Mascalese, Cappuccio, Carricante e Cataratto da antichi vitigni autoctoni, ciò detto, le stratificazioni culturali sui ed al cospetto dei terreni vulcanici e le tradizioni culinarie locali di terra e mare, rappresentavano un irresistibile richiamo già durante i Grand Tour dell’aristocrazia ottocentesca. Tanto che oggi come allora l’idilliaco incipit per una circumetnea gourmet è sempre nella terrazza letteraria del Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina. Onirico spazio in cui bere una granita di gelsi neri abbracciati da orizzonti blu e storie elleniche prima di addentrarsi negli eco-sistemi etnei. Zona dalle sofisticate forme di ospitalità e straordinari effetti mineralizzanti del suolo sul sapore di ortaggi, frutta e olive per prodotti dalle eccellenti proprietà organolettiche quali funghi di Nicolosi e miele di Zafferana Etnea. Comune nel parco naturale in cui la guida MICHELIN consiglia i sensoriali percorsi di Sabir Gourmanderie e le suggestioni della Locanda Nerello all’interno di una gloriosa villa siciliana.
Definizione calzante anche per il ristorante Zash nell’omonimo Country Boutique Hotel di Riposto che secondo le note degli ispettori MICHELIN offre una cucina raffinata ed elegante, in sale di gran fascino dal carattere ruvido ed autentico. Altra tappa nel taccuino del viaggiatore goloso e nelle pagine della guida rossa è il ristorante Dodici Fontane di Linguaglossa che merita una sosta “per la rimarchevole interpretazione creativa di eccellenze isolane dal tartufo nero di Palazzolo alla salsiccia locale”. A prescindere dall’indirizzo e le squisite tradizioni eno-gastronomiche distribuite a 360° su alture di lava, ogni itinerario verso i crateri sommitali dell’Etna è una superba collezione di curve e tornanti panoramici (ancora più spettacolari in motocicletta) da percorrere almeno una volta nella vita.
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