Zona di cristallini corsi fluviali alpini e pendii di conifere ad accarezzare monumentali vette dolomitiche che - nei mesi del sottozero - si trasforma in un innevato paradiso naturale per rinvigorenti giornate all’aria aperta e lunghe ciaspolate nel silenzio: attività suggerita anche dal nome stesso dell’insegna di Tret di Fondo come imperdibile preludio a percorsi culinari “solidi, precisi e di sapore”.
Le impressioni degli ispettori MICHELIN evidenziano anche la collaudate capacità gestionali della coppia al timone dell’impresa da oltre vent’anni. “La moglie si occupa della sala, mentre il marito, impegnato ai fornelli, è autore di una cucina classica perfezionata da alcuni accorgimenti moderni come l’attenzione all’estetica dei piatti e la volontà, ove possibile, di alleggerire”.
Il risultato sono cotture perfette a base di materie prime sempre ottime con ampio spazio ad alcuni capisaldi locali come salumi, selvaggina, patate, polenta, formaggi d’alpeggio e funghi. Il pane è preparato in casa con frumento dai campi tra Amblar e Cavreno e nella sfornata quotidiana, non manca mai la variante con patate in abbinamento al lardo e la versione all’uvetta affiancata al patè di fegatini di gallina. Due apripista dai gusti intensi - seppur soavi - alla passerella di prelibatezze tipiche come i canederli di segale con porcini e finferli, le lasagnette alla farina di mais di Seio e cervetto, le lumache trifolate, il maialino al forno, il guanciale di manzo al Teroldego e lo squisito filetto di cervo accostato ad amarene di grappa invecchiata e tortino di mela renetta.
Il premuroso servizio, gli ambienti in legno chiaro e la curata selezione dei vini aggiungono limpide memorie alla raffinata esperienza culinaria del ristorante Alle Ciaspole che, essendo annesso all’omonimo albergo sulla solitaria strada verso il Passo delle Pelede, offre ai commensali la possibilità di un comodo pernotto in loco tra altipiani di abeti e laghi color smeraldo, al cospetto delle prodigiose montagne patrimonio Unesco della regione.
