In viaggio 1 minuto 06 agosto 2019

Sappada: tempio gourmet di confine

Sappada è un idilliaco paese di montagna a 1245 metri di altezza immerso in paesaggi di pascoli verdi, cascate e boschi di conifere sovrastati dagli imponenti massicci dolomitici al confine tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia.

Una valle incantata attraversata dal fiume Piave con baite storiche e soste de la Guida MICHELIN dove l’esperienza stellata da non perdere è presso il ristorante Laite: suggestivo indirizzo “tra fienili e case d’epoca” con due romantiche stube in cui assaporare gli originali percorsi gourmand di Fabrizia Meroi. Premiata miglior chef donna Michelin 2018 chef abile e sensibile nell’esaltare prodotti e ricette locali - “puntando più ai sapori che ai virtuosismi tecnici” scrivono gli ispettori - attraverso piatti come cervo fondente, cirmolo, tuberi e muschio, granotto di grano saraceno con carciofi, zafferano, olio di peperoni e saurnschotte, urogallo, rapa sappadina, licheni e mugolio per finire con canederlo di castagna, meringa, mandarino e alloro. Un menu espressivo dell’ampia varietà di specie animali e vegetali grazie ad un ambiente ancora per lo più incontaminato; tanto che sulle maestose cime delle Alpi Carniche quali Pic Cjadenis, Monte Ferro e Peralba – popolate da camosci, marmotte e cervi - volteggiano aquile reali.
Le foreste di larici e abeti sono invece l’habitat di pernici, ermellini e lepre alpina, in tutta la zona si contano oltre cinquanta tipologie di orchidee selvagge, mentre rifugi e locande di charme come il caratteristico Agriturismo Voltan Haus risalente al 1754 offrono calorosa accoglienza e quiete atmosfere alpine a sportivi e vacanzieri. Sappada e le quindici borgate limitrofe sono infatti l’ideale punto di partenza per attività all’aria aperta quali sci, ciaspolate, passeggiate nei boschi, escursioni in motoslitta e trekking d’alta quota alla scoperta di stelle alpine, raponzoli di roccia, genziane e ranuncoli. Inevitabile arrivare all’ora di pranzo affamati e nel solco dell’atmosfera ospitale di montagna, l’indirizzo consigliato dalla Guida MICHELIN è Baita Mondschein; struttura che trasmette sensazioni di calda famigliarità con tanti buoni piatti del territorio “rivisitati e alleggeriti”. Qualche esempio? Toc in braide e porcini, patata ripiena con fonduta di formaggio e tartufo, maccheroni alla selvaggina, spatzle ai formaggi e scalogno croccante, frico con polenta e filetto alla sappadina.

Per altri itinerari golosi https://guida.michelin.it/magazine/turismo

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