Lasciamo che Efesto lavori in pace nella sua fucina nelle viscere del vulcano, noi ci godremo la parte emersa della storia, che trae comunque spunto e vigore narrativo da quel che succede là sotto.
Partiamo da Catania, città dinamica e polmone economico della Sicilia. Katane, fondata da coloni greci nel 724 a.C., ne ha passate di tutti i colori, tra eruzioni rovinose e terremoti devastanti, e quel che ci offre oggi è un elegante arredo barocco appoggiato su un tappeto di rovine greche e romane. I nostri coups de coeur in città sono la visita dell’effervescente Palazzo Biscari, scortati dall’altrettanto effervescente proprietario (www.palazzobiscari.com), un giro mattutino alla pescheria, lo straordinario mercato del pesce di Catania che si snoda proprio di fronte al Duomo, un giro di shopping sulla Via Etnea, una passeggiata barocca sulla Via dei Crociferi e il sorprendente Monastero Benedettino, che più di tanti altri luoghi incarna la stratificazione catanese. I melomani già sapranno che siamo nella città di Vincenzo Bellini, il Cigno di Catania: la sua casa natale si trova in Piazza San Francesco d’Assisi 3.
La sera ci si ritrova sulla Via Filomena, che in pochi metri raccoglie una straordinaria concentrazione di bistrò e localini alla moda.
Una delle soste più golose in città è il “ristrò” Me Cumpari Turiddu, che in un’atmosfera curata e originale porta in tavola il meglio della Sicilia. Accanto al ristorante vero e proprio, la caffetteria e la putìa (la bottega) propongono - non stop dalle 10.30 alle 23 - prodotti dolci e salati.
Lasciamo Catania e prima di salire verso il fuoco concediamoci un po’ di refrigerio ad Acireale, delizioso gioiello barocco che ci riserva la strepitosa Piazza del Duomo e l’ancora più strepitosa granita di Cipriani (Piazza Leonardo Vigo 3, chiuso mer.). Dimenticate il ghiaccio tritato irrorato di sciroppo che vi rifilano al nord! Qui siamo nel campo del sublime e il massimo è cominciare la giornata con una brioche farcita di granita alla mandorla e al caffè. Indimenticabile!
E’ il momento di esplorare l’Etna. Abbiamo diverse possibilità: gli escursionisti più accaniti sanno già il fatto loro e li lasciamo attaccare la vetta dal Rifugio Sapienza in compagnia di una guida autorizzata. Per noi comuni mortali ci sono varie strade carrozzabili che toccano i comuni disposti sulle pendici dell’Etna oppure la simpatica alternativa della ferrovia Circumetnea (www.circumetnea.it). Gli enoturisti approfitteranno del Treno dei Vini dell’Etna, che porta a spasso tra le cantine che punteggiano i fertili versanti etnei e producono alcuni tra i migliori vini italiani (http://trenodeivinidelletna.circumetnea.it).
Da non perdere, a Viagrande, la Vinicola Benanti (https://vinicolabenanti.it), a Castiglione di Sicilia, Cottanera (https://cottanera.it) e Tenuta di Fessina (www.tenutadifessina.com) e a Trecastagni, le Cantine Nicosia (www.cantinenicosia.it). Tra le molte eccellenti tenute della zona, questi produttori sono anche ben organizzati per accogliere i visitatori.
Per i gourmet, tappa a Linguaglossa, grazioso paesino che accoglie il ristorante stellato Shalai (http://shalai.it). Niente di esotico: il nome è superautoctono e promette “gioia e benessere” alla siciliana. Una garanzia insomma!
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