Appollaiata s’una collina avvolta dai Monti Iblei e capoluogo di provincia più a sud d’Italia, “la città dei ponti” è Patrimonio dell’Umanità Unesco ed una delle località più importanti del mondo per le testimonianze di arte barocca. Oltre all’onirico centro storico, un’altra attività memorabile di Ragusa è passeggiare nella sua campagna; soprattutto quando arriva la primavera e nelle cave (gole naturali scavate dall’azione corrosiva dei torrenti ndr) dell’Altipiano Ibleo, già ricche di oleandri, carrubi e alberi di fico spuntano fiori gialli e viola ed erbe selvatiche come cappero, menta, origano, timo, nepetella, tarassaco, ortica, borraggine, asparagi “sparici” , senape canuta e finocchietto selvatico. Ingredienti preziosi che ritroverete nelle eccellenti ricette del Duomo: cucina creativa e ambiente classico nel cuore di Ibla. “Piatti compositi, seducenti e barocchi, ma sapientemente ancorati alla tradizione isolana di cui Ciccio Sultano è ormai lo chef di riferimento” scrive la Guida Michelin indicando, tra i “must” assoluti, pasta moresca con bottarga di tonno e pesto di erbette, maialino nero siciliano glassato alla carrubba con farcia alla chiaramontana ed il famoso cannolo di ricotta con zuma tiepida di fichi d’India.
Come le altre città capolavoro della Val di Noto, anche Ragusa offre un superbo alternarsi di architettura civili e religiose e tra i luoghi di grande suggestione c’è sicuramente la Locanda Don Serafino; due stelle Michelin all’interno degli antichi magazzini della Chiesa dei Miracoli scavati nella roccia. Qui lo chef Vincenzo Candiano propone la sua idea di viaggio nelle prelibatezze gastronomiche di Trinacria con crudità di mare e spaghetti freschi neri, ricci di mare, ricotta e seppia. Medesimo nome e altra location bomboniera per le undici camere ricavate all’interno di un palazzo ottocentesco situato a pochi passi dal duomo. La Locanda Don Serafino è uno dei posti più affascinanti dove dormire a Ragusa.
Da incorniciare, infine, anche l’esperienza culinaria a La Fenice; elegante ristorante con pareti in cristallo, soffitti in legno ed una stella Michelin conquistata attraverso piatti tecnici, estrosi e vivaci preparati con ingredienti siciliani di prima qualità.
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In questo piccolo e suggestivo bistrot, Thomas Moi - forte di una solida esperienza alle spalle - ci racconta qualcosa di più su di sé e sulla sua deliziosa cucina.
Il Bib Gourmand del mese: Rimulas, Voghera
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