Piatti della memoria per lo chef Massimo Bottura – uno dei più grandi esponenti della cucina tradizionale rielaborata – e capisaldi della ristorazione locale capitanati dalla produzione di pasta all’uovo artigianale. Arte applicata che trova magnifica espressione in locali come Bianca; piatto de la guida MICHELIN, trattoria dal 1948 e per citare gli ispettori “bastione della tradizione che si esplicita in proposte irrinunciabili” come gli gnocchi fritti, tortelloni, strichetti, tagliatelle, passatelli, maccheroncini al pettine e appunto i tortellini cucinati in brodi con secoli di saggezza. Oltre agli straordinari primi, Modena – dove Duomo, Torre Civica e Piazza Grande sono Patrimoni Unesco dal 1997 – è altrettanto famosa per Aceto Balsamico (sia DOP che IGP ndr), Parmigiano-Reggiano e cotechino con la centralità del suino nella cultura gastronomica che viene rimarcata da affettati quali coppa di testa, salame all’aglio, prosciutto di Modena, ciccioli e crescentina con pesto a base di lardo. Golosità d’abbinare ad un buon bicchiere di Lambrusco a sua volta suddiviso nei quattro marchi DOP Modena, Grasparossa, Sorbara e Salamino.
Le attrazioni modenesi, inoltre, trascendono la gastronomia e diventano sogni ad occhi aperti con fuoriserie Maserati, Pagani, Lamborghini e Ferrari impegnate in prove e collaudi su percorsi e colline della “motor valley”. Icone senza tempo scandite da potenza, tecnologia e design spinte dagli esuberanti V10 e V12 lungo l’iconica Via Emilia. Un eden per gli appassionati delle quattro ruote che possono visitare i musei di Sant’Agata e Maranello, cimentarsi in corsi di guida sicura e provare le supercar italiane più desiderate. E quando la fame chiama, in ristoranti appena fuori città come l’Antica Moka - piatto de la guida MICHELIN in località Fossalta - “i sapori regionali profumano le eleganti sale di questa ex scuola d’inizio ‘900” in cui provare i “celebri tortellini e succulenti arrosti”.
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