Ed è in questo contesto di grande atmosfera e bellezza che La Zanzara – stella MICHELIN s’un isoletta del parco naturale del Delta del Po – racconta la magnifica area di paludi, zone umide e diramazioni fluviali inserita tra i siti italiani Patrimonio Unesco attraverso sofisticati percorsi culinari a base di materie prime stagionali e locali in quanto accuratamente selezionate nei territori attorno alla proprietà. L’esperienza nell’iconico ristorante della famiglia Bison infatti – dove per citare le note degli ispettori de la guida rossa “un casone di pesca settecentesco fa da sfondo ad una cucina in prevalenza marina” - inizia con la passeggiata tra alberi e ponticelli e quando ci si accomoda nella raffinata sala con camino, tutti e cinque sensi vengono appagati da paesaggi e proposte come la pasta fresca all’emiliana con intingolo di pesce bianco e l’anguilla affumicata. Ingrediente sempre complesso da lavorare e cucinare nonché specialità della casa servita anche grigliata su braci di legna prima di chiudere in dolcezza con la crema chantilly e caramello.
Altro indirizzo di gran fascino e charme è la Capanna di Eraclio aperta nel 1922. Occasionalmente celata dalle nebbie della bassa ferrarese e definita “trattoria del cuore, piacevolmente retrò, autenticamente famigliare” da la guida MICHELIN, lo storico indirizzo di Codigoro con menu firmato da Maria Grazia Soncini è sinonimo di piatti che spaziano dal pesce (sempre freschissimo ndr) di laguna a quello dell’Adriatico alla terra ferma e cacciagione con folaghe e germani occasionalmente in carta. Materie prime pregiate, selezionate, lavorate come meglio non si potrebbe e tutte cotte in modo eccellente. Provare, per conferma, gli spaghettini con i “giotoli”, i calamari in padella di ferro o la mitica anguilla alla bosega o “arost in umad”.
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