Le note degli ispettori MICHELIN si riferiscono sia al buon equilibrio tra memorie gastronomiche e creatività delle proposte in carta, che al susseguirsi di paesaggi e tradizioni agricole dall’Adriatico alle alture appenniniche della regione con l’arcaica campagna a dividere i due ecosistemi. Ed è proprio in questo crescendo altimetrico che l’Abruzzo sfoggia la sua lunga serie di prodotti come straordinari tuberi (dalle patate al tartufo), funghi, verdure, uva, pesce fresco di giornata, animali da cortile ed alcuni degli ovini più sani e saporiti d’Italia.
Il sapiente utilizzo d’ingredienti locali e genuini è pura linfa creativa per Il Ritrovo d’Abruzzo, che si pone come luogo di accogliente convivialità e salvaguardia delle ricchezze autoctone. Processo implementato attraverso la coesione tra sala e cucina e grazie all’approccio evoluto ed elegante della solitaria insegna. Una meta di grande gusto (abbiate cura di chiedere le indicazioni prima di mettervi in marcia, suggerisce la guida rossa) nel piccolo comune di montagna interna conosciuto in epoca pre-romana, come Cutina. Oggi e sin dalla prima metà del XIX secolo Civitella Casanova - il cui nome deriva dalla più importante delle cinque abbazie cistercensi al cospetto della catena del Gran Sasso - è soprattutto famosa per essere la patria degli arrosticini. Meno nota ma altrettanto interessante è lo Statuto Partecipato del paese dedito a forme di cambiamento sostenibile e rafforzamento dell’identità locale. Valori condivisi dal ristorante dei fratelli Di Tillio. Dove Mirko si prende cura dei commensali indirizzandoli verso le migliori etichette enologiche abruzzesi quali accompagnamento agli abbinamenti ideati da chef Cristian: irresistibili piatti come fonduta di caprino con quenelle di patate calde, ricotta di pecora, uova di quaglia in camicia e tartufo nero - tagliatelle al cacao con ragù di anatra in bianco - riso, arachidi e caramello per un dolce e originale epilogo.
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