Dal Gobbetto troverete «la vera ospitalità napoletana servita con garbo e simpatia» scrivono infatti gli ispettori della “Rossa” per poi sottolineare l’alto tasso di tipicità e appartenenza territoriale dell’insegna; all’interno della quale «genitori e figli che la gestiscono sono abbigliati con i costumi tradizionali della città partenopea». Luogo unico al mondo per colori, approccio all’esistenza e posizione geografica a sua volta omaggiato anche dalle gigantografie alle pareti con immagini dei quartieri simbolo di Napoli nelle due salette. Ma la verace trattoria famigliare che prende il nome dalla piccola statua al suo interno opera di un artigiano lucano (nel contempo a Napoli toccare la gobba di qualcuno rappresenta un’azione portafortuna) è sopratutto un caloroso approdo in cui assaporare i grandi classici partenopei da una cucina «semplice, ricca di gusto e dal più che valido rapporto qualità prezzo». Le note private degli ispettori MICHELIN e l’omino Bibendum che si lecca i baffi, mettono in luce l’eccezionale equilibrio tra accessibilità economica ed il piacere di piatti insiti nella gastronomia locale come pasta, patate e provola, scialatielli ai frutti di mare, paccheri al coccio, linguine cozze e pecorino e gli gnocchi del gobbetto.
Le specialità del Bib Gourmand di vico Sergente Maggiore proseguono con baccalà, alici fritte, gamberoni al limone, salsiccia paesana fino all’immancabile babà. Capisaldi tra sapori del golfo e memorie culinarie dell’entroterra eseguiti con approccio entusiasta, leggero, ironico e solare. Caratteristiche che ritroverete, in diverse forme ed espressioni, passeggiando per Via Toldeo ed attorno ai grandi monumenti napoletani situati a pochi passi da Il Gobbetto come il maestoso Teatro San Carlo, la Basilica di San Francesco di Paola ed il Palazzo Reale costruito nel 1600 a Piazza del Plebiscito in cui le imponenti statue dei Re di Napoli, sono contrapposte alla spensieratezza dei bambini che vi giocano a calcio sognando Maradona.
