In viaggio 4 minuti 18 novembre 2024

Da Ravenna al Polesine Parmense: itinerario artistico e culinario dai mosaici bizantini alle sponde del grande fiume

Nobile terra di arti, cucina, tradizioni e motori, l’Emilia-Romagna alterna paesaggi dal mare alle montagne impreziositi da importanti eredità storiche.

Tra i tanti percorsi d’interesse turistico, l’itinerario da Ravenna al Polesine Parmense passando per gli Appennini tra Bologna e Modena è uno dei più godibili e spettacolari in quanto nei circa 350km di strada che separano la città più grande ed importante della Romagna con le sponde del Po', le attrattive enogastronomiche sono affiancate da una moltitudine di espressioni culturali uniche alla regione. Gli alberghi e ristoranti della Guida MICHELIN Italia collocati lungo la via, aggiungono a loro volta un surplus di piacevolezza all’esperienza tramite il soggiorno presso antiche dimore ubicate sulle sponde del “grande fiume” e le ricette di eccellenti ristoranti specializzati in piatti squisitamente regionali.

Ravenna: uno scrigno delle meraviglie

Con otto monumenti paleocristiani inseriti nei Patrimoni dell’Umanità Unesco ed ex capitale dell’Impero Romano d’Occidente, dell’Impero di Bisanzio in Europa e di Teodorico Re dei Goti, Ravenna è senza dubbio una delle città italiane da vedere almeno una volta nella vita. Le tappe da non perdere iniziano con la Basilica di Sant’Apollinaire Nuovo poi consacrata a culto cattolico, che ospita straordinari mosaici policromi teodoriciani del V e VI secolo. Il pregio storico del centro portuale che fu anche l’ultima dimora di Dante Alighieri, trova inoltre espressione nei mosaici di Neone nel Battistero Cattolico risalenti al 458 d.C, come nelle trame artistiche della cupola del Battistero degli Ariani dove sorge la raffigurazione del battesimo di Cristo nel Giordano. Il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico costruito con enormi blocchi di sasso istriano e la Basilica di San Vitale (considerata tra le massime espressioni di arte paleocristiana) sono ulteriori soste di grande interesse assieme alla Basilica di Sant’Apollinaire in Classe.

Collocato fuori dalle mura, il complesso religioso è riconoscibile dal campanile cilindrico e dalle 24 colonne di marmo greco ad annunciare il medaglione dell’abside, adornato dal mosaico di Cristo s’un prato.

Mausoleo di Galla PLacidia, Abside © Ribeiro Antonio
Mausoleo di Galla PLacidia, Abside © Ribeiro Antonio

La fragrante cucina ravennate

Durante e dopo i percorsi culturali, i ristoranti della Guida MICHELIN di Ravenna portano in tavola gustose pietanze quali pappardelle, cappelletti, tortelli, spoja lorda, sugolo, castrato e brodetti di mare. Uno dei migliori indirizzi in cui apprezzare le specialità locai è l’Antica Trattoria al Gallo 1909 dove il caloroso servizio si svolge tra raffinati arredi liberty. Gli amanti dei sapori di mare possono invece optare per L’Acciuga. L’insegna propone pranzo à la carte e menù degustazione la sera in “ambienti marinari che riprendono gli interni delle navi di un tempo e l'accoglienza è romagnola”.

©L'Acciuga
©L'Acciuga

Rotta verso Modena tra borghi e sapori antichi

Lasciata Ravenna in direzione Modena, le valli e le vette dell’Appennino nei pressi di Bologna offrono al viaggiatore prelibatezze del territorio che nei mesi autunnali, includono funghi, castagne, zucca e tartufi. Tra gli indirizzi più celebri e ricercati in cui apprezzare la cucina emiliana d’alta quota, spicca la Trattoria da Amerigo: stella Michelin in località Savigno con sale affrescate dal murale “Bosco delle Meraviglie”. Aperto nel 1934, Amerigo porta in tavola “la materia prima nel momento migliore del suo ciclo vitale” e manicaretti regionali rivisitati come calzagatti arrostiti avvolti nel lardo, tortelli con crema di parmigiano e prosciutto di Mora, baccalà alla bolognese in tre modi. Proseguendo in direzione Vignola e raggiunto il grazioso borgo di Castelvetro di Modena, il ristorante Locanda del Feudo si distingue invece per strepitosi taglieri di salumi provenienti da piccoli produttori locali (e quindi esenti da conservanti, coloranti e pratiche industriali) ad anticipare un goloso menù caratterizzato da piatti tipici quali tortellini in brodo di cappone, gnocchi di patate al tuorlo, pancetta, pepe e parmigiano, coscette di faraona e coniglio arrosto.

Trattoria da Amerigo © Lido Vannucchi
Trattoria da Amerigo © Lido Vannucchi

Alla scoperta di Modena con la Guida MICHELIN

Per chi decidesse di soggiornare nella cittadina emiliana in cui si è svolta la presentazione della 70esima Guida MICHELIN Italia, il Bibendum consiglia l’aristocratica Casa Maria Luigia; dimora insignita con le 3 Chiavi MICHELIN ed immersa in un verdeggiante parco completo di piscina, campo da tennis e palestra in cui trovano spazio opera d’arte e fuoriserie di Massimo Bottura. Nel centro cittadino l’Hotel Cervetta 5 ubicato davanti al Mercato Albinelli, assicura un ottimo rapporto qualità prezzo ed un comodo punto di partenza per esplorare piazze e monumenti. Lato cucina, Modena ospita insegne di caratura mondiale come l’Osteria Francescana (3 stelle MICHELIN + stella verde) oltre allo stellato Erba del Re ed i ristoranti Hosteria Giusti, Franceschetta 58, Antica Moka ed Al Gatto Verde.

© Franceschetta 58
© Franceschetta 58

Prodotti cult di Parma dalla pianura agli Appennini

La full-immersion gastronomica può quindi proseguire nella zona di Parma che dalla bassa pianura Padana agli Appennini presenta eccellenti itinerari del gusto in cui apprezzare prodotti autoctoni a partire da pomodoro riccio, zucca violina, salumi di maiale nero e formaggio mono razza da vacca Bardigiana. I capisaldi della gastronomia parmense trovano nella Casa Graziano, nel Salumificio Pedrazzoli ed in Devodier (indirizzo rinomato per stagionature di oltre 36 mesi) solide garanzie di qualità inerenti alla produzione del Prosciutto di Parma. Per acquistare un Parmigiano-Reggiano di pregio, ci si può invece dirigere presso l’Azienda Agricola Iris a Rivalta di Lesignano de’ Bagni che utilizza latte rigorosamente biologico e certificato in quanto proveniente da allevamenti di proprietà.

Prosciutto crudo di Parma - Eugenia Lucasenco/iStock
Prosciutto crudo di Parma - Eugenia Lucasenco/iStock

I tesori del polesine dell’Antica Corte Pallavicina

Appena a nord di parma, sorge poi l’atmosferico albergo della Guida MICHELIN Hotel ricavato da una secolare dogana sul fiume Po. Trattasi dell’Antica Corte Pallavicina di Massimo Spigaroli che sia dal punto di vista storico che culinario, assicura un soggiorno unico nel suo genere. La dimora comprende infatti anche l’omonimo ristorante stellato la cui “cucina "gastrofluviale" trae origine dalle tradizioni locali proponendo sontuosi piatti come i “ravioletti di gallina fidentina cotti in vescica (tecnica francese) ed il porcelletto da latte di razza Nero Spigaroli con la sua cotenna croccante” citati dagli ispettori MICHELIN.

L’insegna è altrettanto nota per essere il “tempio del culatello” in virtù del museo e dell’intera cantina dedicata al più pregiato dei salumi. L’Antica Corte Pallavicina incorpora l’azienda agricola specializzata nella preparazione della spalla cruda Presidio Slow Food. La spalla con l’osso richiede una lavorazione artigianale e nei culatelli di Spigaroli, non vi è traccia di additivi e conservanti. Il processo di stagionatura è complesso quanto la lavorazione ed il rigoroso disciplinare prevede che i suini siano correttamente alimentati oltre che allevati in condizioni rispettose del benessere animale.

© Antica Corte Pallavicina
© Antica Corte Pallavicina

Parma ed il Polesine tra arti, opera lirica e cucine cult

Il Teatro Regio caro a Giuseppe Verdi, il Battistero con i capolavori di Benedetto Antelami ed il complesso della Pilotta che ospita al suo interno le opera della Galleria Nazionale, i millenari manoscritti custoditi nella Biblioteca Palatina ed il Teatro Farnese, sono solo alcuni dei gioelli di Parma; elegante cittadina dove le tappe gastronomiche imperdibili consigliate dalla Guida MICHELIN trovano compiuta espressione nello stellato Inkiostro e presso i Bib Gourmand I Tri Siochètt, Trattoria Antichi Sapori ed alla Trattoria Ai Due Platani di Coloreto.

Quest’ultimo indirizzo cult si trova fuori porta e prima di accomodarsi nei suoi ambiti tavoli (dove la prenotazione con largo anticipo è d’obbligo) il territorio circostante presenta ai viaggiatori numerose soste d’interesse risalenti a diverse epoche tra cui i Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli, l’affascinante paesino di San Pietro in Cerro e l’onirico Labirinto delle Masone di Franco Maria Ricci che sfidando la percezione, invita gli ospiti a riflettere sul nostro impatto ambientale.

Teatro Regio di Parma - VvoeVale/iStock
Teatro Regio di Parma - VvoeVale/iStock

In copertina: forme di Parmigiano Reggiano - Eloi_Omella/iStock


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