Food Sapiens 1 minuto 08 marzo 2020

8 Marzo: le donne al timone di Enoteca Pinchiorri e Dal Pescatore

Nel giorno dedicato alla festa della donna, rendiamo omaggio al fondamentale contributo di Nadia Santini e Annie Féolde nel planetario successo mondiale dei tre stelle MICHELIN Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio ed Enoteca Pinchiorri a Firenze.

Due indirizzi scolpiti a caratteri cubitali nella storia gastronomica italiana, in cui le due titolari hanno impostato un percorso a lungo termine su criteri di rispetto, impegno e ricerca dell’eccellenza. Valori sorretti, decade dopo decade, da sacrificio, passione e consapevolezza delle proprie capacità. L’illustre caso di Nadia Santini poi, sovverte – ammesso che certe dichiarazioni siano meritevoli di replica - i teoremi per i quali le donne sarebbero inadatte al lavoro in cucina. Anzi, a ben guardare l’affascinante storia del tristellato di Runate, racconta fatti diametralmente opposti e tutti corredati da interi capitoli di determinazione al femminile. Dove la sempre gioviale e sorridente Nadia - tra sfoglie inappuntabili ed un’intera brigata da gestire - ha proseguito l’opera di nonna Bruna assumendosi la doppia responsabilità di garante e anello di congiunzione generazionale accanto al figlio Giovanni. Chi ha la fortuna di mangiare Dal Pescatore, non potrà fare a meno di notare la raffinata sobrietà e coesione della famiglia Santini. Ed il poetico ruolo di mamma, chef e centro di gravità famigliare di Nadia. Che dopo ciascun turno e le tante ore trascorse ai fornelli, ha sempre pensieri gentili per il suo staff e parole dolci e pensate per ogni suo ospite.


Il grande senso dell’accoglienza e la volontà di progredire su tutti i fronti assecondando radici gourmand e afflati internazionali dell’indirizzo sono - da quasi mezzo secolo - priorità di Annie Féolde. Lasso di tempo in cui l’elegante titolare dell’Enoteca Pinchiorri, dichiara di non essersi mai fermata, di aver sempre perseguito il meglio attraverso fantasia, prodotti speciali e conoscenza per soddisfare le aspettative della clientela di Via Ghibellina. Un insieme d’intenti – sofisticati, colti, malleabili perché l’intelligenza è anche saper cambiare idea - con cui la proprietà ha saputo intercettare tendenze e desideri di ciascun momento storico. Avvalendosi d’importanti punti fermi (stessi responsabili da 25 anni in sala e cucina, innovazione, produzione ininterrotta di piatti leggendari) ad attenuare l’effetto dei continui avvicendamenti nella ristorazione: «Senza qualità e dedizione non si può restare al vertice; abbiamo visto tanti cambiamenti e ci siamo sempre adattati. Ciò che è rimasto uguale sono le coccole ai clienti» rivela Annie Féolde prima di dedicare una riflessione alla festa dell’8 Marzo: «Noi donne siamo speciali; possiamo soffrire dei faticosi turni in cucina, ma siamo davvero multitasking e sappiamo rimetterci in piedi in un batter d’occhio. Vorrei che le donne fossero rispettate e valutate allo stesso modo dei colleghi maschi - senza pregiudizi e prepotenza – e che ce ne siano sempre più anche nelle posizioni di potere. La donna ha un tocco speciale; meno aggressivo degli uomini, che potrebbe aiutare a portare un po’ di pace nel mondo».

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