Michelin Guide Ceremony 2 minuti 10 novembre 2022

Guida Michelin Italia 2023: il poker bi-stellato è servito

Tra emozioni, consapevolezza e ricordi, i nuovi quattro giovani chef insigniti con le due stelle MICHELIN, rivelano i retroscena dei rispettivi percorsi gastronomici celebrati dalla 68esima edizione della guida rossa italiana.

Come uno scrigno straripante di tesori, emozioni e ricordi ricchi di affetto, la Guida MICHELIN Italia 2023 ha assegnato un poker di preziose onorificenze bi-stellate a quattro ristoranti della penisola che dal Piemonte alla Sicilia - passando per l’inaspettata doppietta capitolina – hanno convinto gli ispettori attraverso l’ottima cucina di matrice contemporanea di quattro giovani, sensibili e promettenti chef.

Intervistati a seguito della cerimonia – quindi pochi minuti dopo la lieta novella che ha elevato il totale della selezione italiana a 38 insegne con due macaron - i cucinieri al timone di Locanda Sant’Uffizio, Acquolina, Enoteca La Torre e St. George by Heinz Beck - hanno svelato alla Guida MICHELIN stati d’animo presenti, obbiettivi futuri e memorie del passato che nel caso di Daniele Lippi, convergono univoche verso il dolore per un compagno di avventure scomparso troppo presto: “Voglio dedicare le due stelle ad Alessandro Narducci (ex chef di Acquolina deceduto dopo un incidente stradale a Roma); lavoravano assieme al Convivio Troiani, siamo diventati grandi amici poi le nostre strade si sono separate ma sono sicuro che adesso, Alessandro ci sta guardando da lassù e sarà felice del traguardo che abbiamo raggiunto nel suo Acquolina”. La voce segnata dai sentimenti e gli occhi lucidi di Lippi, sottolineano la solennità di un momento spartiacque nel percorso professionale dello chef romano che senza false modestie, ha rivelato ai nostri microfoni di puntare ancora più in alto: “Le due stelle sono un nuovo punto di partenza; benzina per diventare ancora migliori e tutti noi di Acquolina, continueremo a lavorare al meglio per onorare la memoria di Alessandro ed il valore di questo importantissimo riconoscimento”.

Acquolina/M. Rella
Acquolina/M. Rella

L’altra insegna capitolina premiata con le due stelle dalla 68esima Guida MICHELIN Italia, è l’elegante Enoteca La Torre dove immerso nelle atmosfere liberty di Villa Letizia, lo chef partenopeo Domenico Stile propone intensi sapori che trovano ispirazione nel Mediterraneo e nella proverbiale tradizione campana: “Sicuramente noi napoletani partiamo un po' avvantaggiati perché in famiglia – sorride – c’è sempre almeno una persona che sa cucinare molto bene”. L’educazione del gusto che pervade i territori vesuviani, risplende di luce propria tra cristalli e broccati dell’insegna romana “che negli ultimi due anni – puntualizza Stile – ha effettuato un ulteriore salto di qualità e sono quindi immensamente felice, che la guida abbia riconosciuto i nostri sforzi. Dopo il Covid non solo non ci siamo avviliti, ma abbiamo continuato ad investire su qualità e ricerca facendo della concretezza il nostro punto di forza e mantenendo inoltre una precisa identità culinaria italiana”.

Enoteca La Torre/Aromi Group
Enoteca La Torre/Aromi Group

I sapori del Mare Nostrum, occasionalmente alleggeriti attraverso tecniche moderne e sempre impeccabilmente presentati, caratterizzano l’operato del St. George Restaurant by Heinz Beck. Ubicata a Taormina, l’insegna è adagiata su alcuni dei panorami più splendenti della Trinacria ed ha trovato nell’attento ed appassionato chef Salvatore Iuliano, un impeccabile e preciso traino creativo.

A 27 anni, Iuliano è anche il più giovane due stelle della selezione 2023 e la collaborazione a fianco del maestro tri-stellato (coadiuvata da altre esperienze formative all’estero) ha portato in dote il doppio macaron. Nato in provincia di Catanzaro, Iuliano ha spiegato come a livello gastronomico Calabria e Sicilia siano quasi gemellate e che il suo percorso culinario parta dall’infanzia “quando passavo le giornate ai fornelli con mamma e nonna. Sicuramente – prosegue Iuliano - il continuo confronto con Heinz che l’anno scorso mi ha promosso ad executive chef, ha contribuito ad affinare i miei piatti che sono a loro volta caratterizzati, da sapori autentici e dall’esperienze che ho vissuto fino ad oggi. Credo fermamente che per avere successo, non bisogna avere paura di essere sé stessi e sono grato ad Heinz per avermi aiutato a trovare la chiave vincente, senza seguire le mode”.

St. George by Heinz Beck/Tarantino
St. George by Heinz Beck/Tarantino

Dallo spettro opposto della penisola, le due stelle MICHELIN illuminano la folgorante ascesa della Locanda del Sant’Uffizio Enrico Bartolini di Penango, guidata dal pacato e gentile Gabriele Boffa. Al seguito della cerimonia lo chef classe 1987 mantiene sotto controllo le emozioni – un retaggio del nostro modo di essere in Piemonte rivela – ma il volto disteso non può nascondere l’evidente felicità per il traguardo appena conseguito. “Abbiamo lavorato con impegno ed accogliamo con grande piacere questo importante riconoscimento che darà ulteriore valore al territorio, ed ancora più motivazioni al team. Proprio perché certi obbiettivi sono irraggiungibile senza una squadra coesa e affiatata, il ristorante ha effettuato notevoli investimenti sulle persone creando una brigata molto giovane; tutti i ragazzi che lavorano al mio fianco sono nati tra il 1997 e 2000. Da questo punto di vista, io sono il nonno di casa”.

Locanda Sant'Uffizio Enrico Bartolini/Boffa
Locanda Sant'Uffizio Enrico Bartolini/Boffa

Michelin Guide Ceremony

Continua ad esplorare - Articoli che potrebbero piacerti