Qualità del percorso, ambizioni equiparate alle capacità (altra rarità nel panorama gastronomico contemporaneo), fiducia nelle nuove generazioni ed una totale dedizione nel valorizzare l’arte del servizio, sono quattro importanti pilastri che hanno contribuito all’ascesa e l’affermarsi del nome Pipero. “Garanzia della ristorazione capitolina ed eccellente anfitrione di una sala di elegante raffinatezza davanti alla Chiesa Nuova”: note degli ispettori MICHELIN a sottolineare il perfetto coordinamento tra i due reparti prima di porre l’enfasi sull’abilità di Ciro Scamardella. Giovane cuoco campano autore di piatti moderni, attenti alle stagioni, e qualche volta, anche alle citazioni della sua terra d’origine.
La somma dei talenti, la cura del dettaglio e l’affiatamento di una squadra coesa e concentrata, si traducono in un’ospitalità sartoriale che oltre a coccolare gli ospiti, accentua l’impatto estetico e gustativo di proposte come panino al vapore con coda alla vaccinara; genovese di polpo in raviolo; riso, manteca di cozze, limone cagliato e ficoide; tarte au citron rivisitata. Intuizioni culinarie irriverenti e dal sapore intenso, ma sempre equilibrate e ben eseguite che trovano complemento ideale sia nella grande carta dei vini che nell’impeccabile e coinvolgente professionalità del maitre, sommelier (il ruolo ufficiale nel ristorante è di Achille Sardiello) ed oste Alessandro Pipero. Divenuto una figura di riferimento del settore grazie allo spessore dell’offerta gastronomica – frutto della visione nello scegliere i propri collaboratori - unita alla perfetta conduzione della sala. Una delle aree più critiche e sottovalutate nella ristorazione di alto livello. Errore di valutazione mai commesso da Alessandro Pipero; esperto e appassionato conoscitore del mestiere di oste e promotore di un’ospitalità delicata, attenta, sincera e mai invasiva.
La Città Eterna non è mai stata così bella ed ora anche buona con le tavole suggerite dagli ispettori della guida MICHELIN!
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