Velluto di seta, ardesia e marmo nero, carta da parati dall’effetto moiré, piani in foglia di bronzo disegnano gli interni del nuovo locale; il mezzo busto in marmo bianco del famoso scienziato – collezione storica dell’albergo - introduce alla sala. Elementi di design contemporaneo, come le luci e il camino hi-tech a parete, convivono con le poltroncine e i tavoli originali, alleggeriti e rivisitati nei tessuti e nelle finiture. Le luci sono soffuse, le tonalità scure con guizzi di bagliori dorati, mentre la grande cucina è a vista sulla sala. Acciaio, tecnologia di ultima generazione e riggiole napoletane d’epoca caratterizzano lo spazio di lavoro dove si muove la giovane brigata capitanata dallo chef Candela: napoletano di nascita, classe 1986, Domenico è rientrato appositamente dalla Francia per guidare il corso del nuovo ristorante.
Se rigore, estro creativo, e piena padronanza delle tecniche sono le carte vincenti di un cuoco cresciuto in Italia al fianco di grandi chef stellati del calibro di Antonio Guida, Nigro Damiano, Enrico Bartolini, il menu sposa prodotti locali – la veracità del pomodoro che si unisce all'esaltante profumo di basilico - e ricette campane rivisitate con la maestria, nonché raffinatezza apprese Oltralpe, a partire dal sapiente uso di salse e condimenti.
L’ultimo ingrediente, però, lo introducono le ampie vetrate che si aprono sulla terrazza: diaframmi sottili da cui prorompe il panorama mozzafiato del golfo di Napoli, Vesuvio e penisola sorrentina.