La cucina parte da basi classiche, cita qualche prodotto alpino, ma spicca poi il volo verso piatti più creativi. La carta si apre con un omaggio ai salumi e ai formaggi, sebbene già dagli antipasti passi rapidamente a piatti più elaborati, che spesso riprendono dei classici italiani per arricchirli di un tocco più personale, come la salsa della carbonara – una delle portate più convincenti e gustose, secondo l’ispettore – che diventa una schiuma all’uovo adagiata come una neve gialla su maccheroncini e guanciale in brodo di speck.
Difficile alzarsi non sazi, soprattutto con i secondi piatti: troverete tante carni, dai sapori decisi e condimenti intensi, come la tagliata di vacca vecchia, il maialino arrostito e lo stinchetto e la spalla di capriolo brasati. I dolci chiudono questa carrellata nazionale, partendo dalla Sicilia con una rivisitazione del cannolo farcito di ricotta di bufala per arrivare alle mele dell’Alto-Adige, che intervallano una millefoglie guarnita da gelato al caramello, ma anche gianduia e cioccolato per i più golosi.
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