Ristoranti 1 minuto 23 dicembre 2019

Guida Michelin Italia 2020 - La Tocana e le sue cinque nuove stelle

Il palato toscano per la cucina è una storica arma di seduzione e le cinque nuove stelle de La Guida MICHELIN Italia 2020 aggiungono attraenti melodie alla collezione di sinfonie gastronomiche regionali.

A partire dall’inedita tappa del Mugello. Terra nativa di Giotto, paradiso dei motociclisti (dall’Autodromo al Passo della Futa) e bucolica bellezza a nord del capoluogo abbracciata da alture appenniniche: «Grande soddisfazione aver portato la stella MICHELIN in queste valli – esordisce lo chef del ristorante Virtuoso Antonello Sardi - che non fanno parte delle principali rotte turistiche ma possono contare s’una eccezionale quantità di materie prime e piccoli produttori innamorati del cibo». La cucina del fiorentino Sardi all’interno della Tenuta Le Tre Virtù, professa di mantenere vivo il legame con il territorio promuovendo il rispetto dei cicli naturali: «Se vogliamo qualità e ingredienti sani senza adulterazioni, non esistono scorciatoie. È un tema importante, di cui per fortuna si parla sempre di più».

«Lo scarto per estetica è un concetto desueto» prosegue Luca Landi. Chef lucchese del Lunasia di Viareggio (riaperto dopo un restauro di due anni che ha riguardato tutto l’Hotel Plaza e de Russie) con un riflessivo menu impostato su filiera chiusa e ingredienti legati alla storia del luogo da utilizzare in ogni loro singola parte: «Per me la vera emozione è diventare anello di congiunzione tra il cliente e chi magari ha dedicato una vita intera a piccole produzioni di materie prime eccellenti».
La scena fiorentina acquisisce vivaci sfumature mediterranee e latine attraverso due diverse interpretazioni dell’alta cucina. Una è in perfetto dialogo tra Toscana e Campania e porta la firma del salernitano Rocco De Santis; chef del Santa Elisabetta ubicato nella torre bizantina dell’Hotel Brunelleschi con appena sette tavoli e proposte «in cui la tecnica mimetizza e attualizza le tradizioni». Al Gucci Osteria da Massimo Bottura, la brigata cosmopolita ed i trascorsi professionali da Pujol, Noma e Central (tre dei più grandi ristoranti del Centro e Sud America) della chef messicana Ana Karime Lopez Kondo, aprono ad influenze e citazioni dal mondo “ma senza mai dimenticare l’Italia e Modena”.
L’ultima novità riguarda la provincia di Siena a sud del Chianti. Zona di notevole interesse gastronomico, dove la cucina della memoria con “pochissimi ingredienti ben dosati” di Senio Venturi, ha convinto gli ispettori ad assegnare la stella MICHELIN a L’Asinello di Castelnuovo Berardenga.


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